Inizia da oggi la nuova iniziativa targata CSI Potenza con una rubrica settimanale intitolata: “Oggi diamo voce a…”. L’obiettivo dell’iniziativa è di far conoscere le nostre società sportive che con noi condividono gli stessi valori e di diffondere il loro progetto associativo promuovendo lo sport come momento di educazione, di crescita, di impegno e di aggregazione sociale.
La prima “Voce” che si racconta è quella di Antonio Calabria, presidente della C.S.C. MOLITERNO PALLAVOLO.
43 anni di attività. 80 associati. 3 allenatori donne. Numerosi campionati regionali ed extraregionali giocati. Questo e tanto altro è la C.S.C. MOLITERNO PALLAVOLO.
Quando nasce la vostra associazione?
La C.S.C. Moliterno Pallavolo nasce nel 1978 ma eredita e continua in realtà, con le sue storiche e naturali mutazioni temporali, lo spirito associativo della GI.FRA – Gioventù Francescana d’Italia, presente nel territorio già un decennio prima.
La GI.FRA a Moliterno era la CASA DELLA GOVENTU’ GIOVANNI XXIII, guidata e fondata dal Frate Francescano Policarpo Troily che negli anni ’65-‘66 circa fondò la Società Sportiva CSI Pallavolo Frompolieri.
Esiste un ricordo di questa prima realtà sportiva territoriale ancora oggi indelebile per voi?
Sì. La Società Sportiva CSI Pallavolo Frompolieri era già allora affiliata al CSI ed era guidata dal Presidente Provinciale Prof. Misuriello che, in quella occasione, fece dono ai Frompolieri, di magliette, una rete e un pallone per iniziare le attività sportive.
Chi sono i vostri associati?
Siamo una delle poche realtà lucane di volley ad avere come associati sia uomini che donne di tutte le fasce di età. Ad oggi contiamo circa 80 tesserati con bambini che vanno dai 3 anni in su e gli adulti che superano anche i 50 anni.
Chi sono i vostri allenatori?
La nostra società vanta nel suo organico associativo 3 allenatori, tutte donne e di questo siamo orgogliosissimi. 2 allenano i bambini e ragazzi dai 3 anni in su e l’altra si dedica all’allenamento di adulti.
Qual è lo spirito della pallavolo come sport?
La pallavolo rispetto agli altri sport è diversa. Per giocarci hai bisogno degli altri, bisogna passarsi il pallone, non puoi fermarti e soprattutto non puoi giocarci da solo. I fondamentali di gioco del volley rispecchiano in pieno lo spirito di gruppo e di squadra, sposato oltretutto in pieno, anche dal Centro Sportivo Italiano, al quale siamo felicemente affiliati da 4 anni.
Qual è la vostra esperienza con il CSI?
Inizialmente non conoscevamo il Comitato ma appena ne abbiamo avuto, fortunatamente, contezza, abbiamo sin da subito condiviso il loro progetto associativo, perché veniamo dallo stesso mondo, quello cattolico e di puro volontariato.
Progetti nel breve termine?
Partiremo, spero subito, dai bambini e dagli adolescenti che sono quelli a mio avviso hanno più bisogno di reintegrarsi, di riprendere una vita salutare con lo sport e con l’associazionismo. Speriamo di mettere in campo azioni utili a valorizzare lo spirito di squadra da sempre deterrente contro la noia e la passività, nelle quali, purtroppo, questa pandemia ci ha indotti.
Abbiamo intenzione, insieme al CSI, anche perché nel nostro territorio mancano strutture, di fare attività all’aperto, visto l’arrivo della bella stagione e della situazione attuale epidemiologica sotto controllo.
Qual è il vostro motto?
Non creiamo campioni ma creiamo donne e uomini dal senso civico.